Teatro

L'intruso, identita' migranti

L'Intruso - Identità migranti
Teatro - cinema - filosofia
Un testo di Paolo Bignamini con testi di Jean-Luc Nancy e Marcel Proust, proiezioni di spezzoni del film L'Intrus di Claire Denis.

Un progetto di Paolo Bignamini e Mauro Carbone, con la collaborazione di Caterina Teoldi, Caterina Croce, Camilla Rocca, Roberta Mandelli e Claudio Rozzoni, con la partecipazione degli allievi del seminario "L'intruso tra teoria e teatro". Università degli Studi di Milano.

"Una storia privata che si apre e diventa sociale, politica, universale. L'intruso di Jean-Luc Nancy è un saggio filosofico che parla dell’esperienza di un trapianto di cuore subito dall'autore e diventa lo spunto per parlare dello straniero, dell’estraneo, del migrante, "dell’intruso" che con la sua presenza necessaria e insostenibile rende possibile la sopravvivenza. Ma a quale prezzo? Quante crisi di rigetto il nostro corpo (sociale) può sopportare? E poi: perché? Uno spettacolo pensato da Paolo Bignamini e Mauro Carbone, che vede in scena un'attrice sola, Roberta Mandelli, a testimoniare l'intrusione, a leggere i testi di Nancy e Proust, legati dalla cornice di una storia inedita – privata, quasi d'amore –appositamente scritta da Paolo Bignamini. Sullo sfondo le immagini del film L'intrus di Claire Denis, variazione cinematografica sul tema, ennesima migrazione dell'identità dell'intruso, mutevole, sfuggente, e – anche per questo – necessario.

Paolo Bignamini
giornalista e drammaturgo, è direttore artistico del circuito teatrale ScenAperta, del Teatro Cantoni di Legnano e del Progetto Sartre. E' il traduttore italiano dei testi teatrali di Sartre (Le troiane), Céline (La chiesa), Artaud (Per farla finita col giudizio di dio). I suoi testi e le sue traduzioni sono stati rappresentati nei teatri delle principali città italiane (tra gli altri al Piccolo Teatro e al Teatro Stabile di Torino). Tra i suoi testi: "Libera mondi possibili" diretto da Stefano Monti, "Chet viaggio al termine della musica" con Lucilla Giagnoni, "Vi – guerra africa america" diretto da Massimo Giovara. Collabora stabilmente con le pagine culturali de Il Sole 24 Ore e tiene seminari di drammaturgia alla civica scuola d'arte drammatica di Milano Paolo Grassi.

Mauro carbone
è professore associato confermato nell'Università degli Studi di Milano, dove tiene gli insegnamenti di Estetica contemporanea e di Estetica, corso specialistico. Ha conseguito il dottorato di ricerca a Lovanio (Belgio) con una tesi premiata dalla Académie Royale de Belgique ed edita in italiano col titolo Ai confini dell'esprimibile. Merleau-Ponty a partire da Cézanne e da Proust (Guerini, Milano 1990). Sul pensiero di Maurice Merleau-Ponty, di cui a livello internazionale è uno dei più importanti specialisti della sua generazione, ha pubblicato altresì The Thinking of the Sensible, Merleau-Ponty’s A-Philosophy (Northwestern University Press, Evanston 2004). Ha inoltre concentrato i suoi studi principalmente sull’estetica fenomenologica e post-fenomenologica francese, cui ha dedicato i volumi Il sensibile e l'eccedente (Guerini, Milano 1996), Di alcuni motivi in Marcel Proust (Cortina, Milano 1998) e, insieme con David Michael Levin, La carne e la voce. In dialogo tra estetica ed etica (Mimesis, Milano 2003). E’ codirettore della rivista Chiasmi International. Pubblicazione trilingue intorno al pensiero di Merleau-Ponty ed è inoltre fellow dell’Italian Academy for Advanced Studies in America presso l'University of Warwick (UK). Dal 2002 dirige la collana L'occhio e lo spirito per le edizioni Mimesis di Milano.

VISUALIZZAZIONI: 71
DATA REGISTRAZIONE: 20/10/2007